Franco-Nevada: Azioni in rialzo tra upgrade degli analisti e prospettive d’oro

Negli ultimi tre mesi, Franco-Nevada ha vissuto una fase di rafforzamento in Borsa. Il titolo conquista l’attenzione dopo upgrade e nuovi target degli analisti, tra rischi e nuove opportunità.

Negli ultimi tre mesi, Franco-Nevada ha registrato una crescita di circa il 5%-6% sul listino di Toronto, superando i 295 CAD a metà dicembre, dopo alcuni mesi di forte volatilità causata da notizie contrastanti e dal movimento dei prezzi dell’oro. Questo rally recente lascia una domanda aperta: la crescita del titolo è solo una pausa prima di ulteriori rialzi, oppure riflette l'avvio di una nuova fase più stabile?

Nelle ultime settimane, le azioni Franco-Nevada hanno beneficiato di un clima favorevole per il settore Goldmine. In particolare, il 10 dicembre, un importante upgrade da parte di RBC Capital Markets, che ha alzato la raccomandazione da "Sector Perform" a "Outperform" con target portato a 250 dollari americani (da 225), ha acceso i riflettori sul titolo. Subito dopo, il prezzo delle shares ha guadagnato rapidamente quasi il 4% nella seduta, mostrando come l’appetito per il rischio sia tornato a favore della Corporation. L’ondata positiva è stata consolidata da altri commenti costruttivi: il 1 dicembre, UBS ha innalzato il target a 270 dollari, mantenendo una visione positiva e suggerendo maggiore potenzialità rispetto ai peer del comparto.

Non sono tuttavia mancate fasi di correzione intermedia. Verso metà novembre, alcune prese di profitto e l’incertezza su uno dei principali progetti (Cobre Panama) hanno temporaneamente raffreddato l’euforia degli investitori. Va citato anche l’ultimo call trimestrale del 4 novembre: la guidance per il prossimo trimestre è stata confermata su livelli prudenti, in linea con la volontà della società di ragionare su scenari realistici dopo un’annata caratterizzata da forti discontinuità macro.

Franco-Nevada deve la propria unicità a un modello di business centrato sulle royalty e sui flussi da streaming legati a metalli preziosi, principalmente oro. La società, con sede in Canada e appena 38 dipendenti, offre agli investitori un’esposizione diversificata a centinaia di miniere e progetti distribuiti tra Nordamerica, Sudamerica, Africa, Europa e Australia. L’assenza di debito netto (circa -563 milioni di CAD) e margini da leader nel settore fanno della Corporation un’anomalia virtuosa tra i pesi massimi della Borsa.

Il portafoglio della società comprende asset di portata globale come Candelaria, Antapaccay, Tocantinzinho e Canadian Malartic. Interessante notare come Franco-Nevada non operi direttamente Goldmine, ma riceva proventi in base alla produzione di terzi, rendendo il flusso di cassa generalmente stabile e resistente. Questa strategia ha permesso all’azienda di attraversare indenne diverse crisi delle materie prime e di ritagliarsi una reputazione di "blue chip" difensiva.

Negli ultimi anni, Franco-Nevada ha puntato su una crescita sostenibile, finanziando nuovi accordi di royalty e investendo in trend tecnologici all’interno del mining. Tuttavia, resta sensibile ai rischi geopolitici e ai mutamenti normativi nei paesi chiave, come recentemente emerso in Panama. A livello di valutazioni, la società tratta con multipli elevati (P/E stimato 2025 oltre 39x), riflettendo aspettative di resilienza e una posizione di forza rispetto ai concorrenti.

L’attuale fase incoraggia un cauto ottimismo, grazie agli upgrade degli analisti e a una pipeline di nuove partnership. Tuttavia, non mancano incertezze sulle tempistiche di espansione futura e sulla possibile volatilità del prezzo dell’oro che resta il principale driver del business.

In sintesi, Franco-Nevada rimane, secondo molti osservatori, tra i cavalli di razza del mercato Goldmine e un titolo da seguire da vicino nei prossimi mesi, con un occhio non solo ai numeri ma anche alle dinamiche geopolitiche e di settore.