Barrick Gold Corp.: rally esplosivo in Borsa e nuove sfide globali per il gigante dell’oro

Barrick Gold Corp. sorprende con uno sprint del titolo nell’ultimo trimestre, tra ripresa del controllo in Mali e strategie su grandi Goldmine. Ma l’ascesa durerà?

Nei passati tre mesi, le azioni di Barrick Gold Corp. hanno registrato una crescita impressionante, accumulando un rialzo di circa il 48%. Si tratta di un’accelerazione tra le più forti dell’intero settore Goldmine quotato, che ha portato il titolo a stabilire nuovi massimi pluriennali, con un picco vicino a 61 CAD. La fiammata di metà dicembre è stata alimentata da due notizie chiave: da un lato il recupero legale dello storico sito in Mali, dall’altro la chiusura di una delle più annose dispute regolatorie in Africa occidentale. Ma questa impennata rappresenta solo una pausa in una corsa più ampia del colosso minerario?

Spostando l’attenzione sulle ultime settimane, la cronaca di Borsa si è fatta rovente: il 12 dicembre il tribunale del Mali ha restituito a Barrick Gold Corp. il possesso di 3 tonnellate d’oro precedentemente sequestrate in seguito a una disputa fiscale. Pochi giorni dopo, il 16 dicembre, il gruppo ha definitivo la pace legale con il governo maliano, assicurandosi non solo il controllo della Goldmine locale ma anche la riapertura del flusso di ricavi da questo asset critico. Il mercato ha reagito con entusiasmo, premiando le azioni con una nuova progressione e volumi elevati. In parallelo, il 10 dicembre, la reputata banca d’investimento RBC ha alzato il target price da 40 a 51 dollari, mantenendo una posizione "outperform" e segnalando così una confermata fiducia nelle prospettive della Corporation. Sempre nel mese di dicembre, BNP Paribas ha seguito la stessa linea rialzista, rivedendo al rialzo il target a CA$69,74.

Questa sequenza di notizie forti arriva dopo mesi di dibattito interno al board della società: secondo indiscrezioni della prima settimana di dicembre, Barrick Gold Corp. starebbe valutando una possibile IPO di alcuni asset nordamericani, mossa strategica finalizzata a sbloccare valore e razionalizzare il portafoglio Goldmine globale. Se realizzata, potrebbe rivoluzionare la mappa del settore e influenzare non soltanto le Shares di Barrick, ma l’intero comparto dei metalli preziosi.

Ma cosa c’è davvero dietro il business di Barrick Gold Corp.? L’azienda, 17.500 dipendenti e una presenza multinazionale, è il secondo produttore mondiale di oro, con interessi diretti in miniere situate da Argentina a Stati Uniti, dalla Repubblica Democratica del Congo fino a Canada, Mali e Tanzania. Non solo oro però: la Corporation è tra i pochi major che sviluppano attivamente anche giacimenti di rame, in particolare in Cile, Arabia Saudita e Zambia. Cuore della strategia sono i poli minerari in Nevada (Nevada Gold Mines), il cluster Hemlo in Canada, Kibali nell’Africa centrale e Porgera in Papua Nuova Guinea.

Negli ultimi anni, Barrick Gold Corp. ha puntato con decisione sulla digitalizzazione delle proprie operazioni e su investimenti ESG. I programmi di automatizzazione, monitoraggio ambientale e sicurezza rappresentano ormai asset cruciali per contenere costi, rischi normativi e migliorare la reputazione del marchio in un’industria spesso sotto esame. Attenzione anche alle mosse di M&A: il rumor su una possibile divisione tra business nordamericano e internazionale sta polarizzando da settimane l’attenzione degli analisti e potrebbe preludere a nuove importanti acquisizioni o fusioni nel 2026.

A livello finanziario, la società sfoggia una solida posizione di cassa, debito sotto controllo e multipli valutativi divenuti più interessanti dopo la ripresa degli utili, con un P/E stimato per il 2026 a circa 12x. Il quadro delle Shares appare dinamico: dopo anni di performance altalenanti, l’attuale rally sorprende per ampiezza e velocità, ma pone anche interrogativi sulla sostenibilità visto il mix di rischi geopolitici e volatilità dei metalli preziosi.

Guardando avanti, la vera sfida per Barrick Gold Corp. sarà capitalizzare questa fase positiva restando agile di fronte a prezzi dell’oro molto sensibili a inflazione, banche centrali e dinamiche macro globali. L’impegno nella diversificazione produttiva, nei progetti ESG e nella valorizzazione degli asset potrebbe però offrire ulteriori spunti di crescita e nuovi catalizzatori per le Shares.