Barrick Gold Corp.: Rally della miniera d’oro e nuove strategie scuotono le azioni
07.12.2025 - 14:25:10Barrick Gold Corp. ha registrato una spettacolare crescita delle sue azioni negli ultimi 3 mesi. Tra dismissioni, speculazioni su IPO e rally del gold price, il titolo cattura l’attenzione degli investitori.
Negli ultimi 90 giorni, Barrick Gold Corp. ha vissuto un'autentica risalita da manuale: le azioni sono aumentate di circa il 44%, sospinte dal sentiment positivo sull’oro e da notizie aziendali che hanno acceso nuovi scenari nel mondo delle mining corporations. Un simile rally, sulla scia di una crescita annua addirittura del 154%, fa sorgere spontanea la domanda: siamo solo all’inizio di un trend di lungo periodo o si tratta di una pausa in una corsa già febbrile?
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Osservando l’ultimo trimestre, si notano alcune tappe cruciali: tra fine ottobre e novembre, il titolo è salito con forza, cavalcando anche il rimbalzo delle quotazioni dell’oro. L’inizio di dicembre ha portato nuovi massimi, con l’azione che ha toccato quota 60 CAD, seguita da alcuni movimenti oscillatori e prese di profitto tipiche dopo escalation così repentine. Attorno al 2 dicembre, Barrick Gold Corp. ha concluso la cessione delle attività Tongon in Costa d'Avorio, incassando fino a 305 milioni di dollari. Questo deal è stato letto come un segnale di focalizzazione sugli asset più strategici, favorendo per un paio di giorni una lieve correzione del titolo, subito riassorbita dal mercato.
I dati sono ancora più impressionanti se si allarga lo sguardo: rispetto al valore di inizio anno, la quotazione delle shares Barrick Gold Corp. segna un incremento a tre cifre, mentre il settore viene trainato dal prezzo spot del metallo giallo e da una rinnovata fame di safe asset da parte degli investitori globali.
Le ultime settimane sono state dense di notizie. Il 1° dicembre, Barrick Gold Corp. ha fatto sapere di valutare una quotazione in Borsa (IPO) delle proprie attività in Nord America. Un’operazione, dicono fonti di settore, che potrebbe contribuire a valorizzare assets considerati di alta qualità e a ridurre temporaneamente la complessità del gruppo. Il mercato ha reagito con curiosità ma anche cautela, con gli analyst che sottolineano come la mossa abbia il potenziale di rinfrescare la narrazione su uno dei player più solidi tra le goldmines globali.
Poco dopo, il 5 dicembre, la società ha ricevuto l’upgrade da parte di BNP Paribas Exane, che ha incrementato il target price sulle azioni da 48,25 a 69,74 dollari canadesi e modificato il rating a "Outperform" da "Neutral". Una promozione di peso, che riflette il rinnovato ottimismo degli operatori istituzionali sulle strategie a medio termine del gruppo. In parallelo, BMO ha mantenuto un rating "Market Perform", mentre UBS ha alzato il proprio target price a 47 dollari, a testimonianza di posizioni complessivamente costruttive ma prudenziali.
Sul fronte industriale, dalla fine di novembre sono arrivate novità anche in Africa: Barrick Gold Corp. ha concluso con successo l’accordo per la vendita della miniera Tongon a Atlantic Group S.A., sancendo un passaggio importante nella razionalizzazione del portafoglio operazioni. Non senza qualche scossone mediatico: nei giorni scorsi il Mali ha annuncato di aver recuperato 1,2 miliardi di dollari di arretrati dai principali miner del paese — un promemoria ricorrente dei rischi politici e regolatori per chi opera in territori ad alta instabilità.
Barrick Gold Corp., con le sue radici canadesi, è oggi uno dei principali produttori mondiali di oro e rame. Il core business ruota attorno all’esplorazione, allo sviluppo, all’estrazione e alla vendita di oro, con un portafoglio di goldmines operative sparse tra le Americhe, l’Africa, il Medio Oriente e l’Asia. Tra i progetti di punta spiccano Nevada Gold Mines, Pueblo Viejo, Kibali e Veladero, vere colonne portanti degli utili societari assieme ai più recenti investimenti in rame in Cile, Arabia Saudita e Zambia.
Nel tempo, Barrick Gold Corp. ha saputo cogliere le dinamiche del settore, puntando su efficienza operativa, gestione dei costi e, più di recente, su un’attenzione crescente per la sostenibilità e le strategie ESG. Il gruppo si distingue anche per una solidità finanziaria ragguardevole: la posizione di net debt attuale è negativa, un’indicazione di cassa superiore ai debiti finanziari. Da segnalare una politica di dividendi in continuo aggiornamento che dipende anche dalla volatilità dei mercati delle materie prime.
Le sfide, tuttavia, non mancano. Fra queste, il rischio geopolitico legato alle miniere africane e sudamericane, possibili futuri contenziosi legali, la pressione regolatrice nei paesi emergenti e una spiccata ciclicità dei prezzi di oro e rame. L’ipotizzata IPO delle attività nordamericane si inserisce in uno scenario di razionalizzazione strategica, con focus su maggiore trasparenza e potenziale creazione di valore per gli azionisti.
Interessante è notare come la recente guidance sia rimasta cauta nonostante il balzo della quotazione, lasciando trasparire un approccio prudente verso nuove acquisizioni ma una volontà di valorizzare i core asset e mantenere un profilo di rischio sotto controllo. Alcuni commentatori fanno notare che, per gli investitori pazienti, le oscillazioni tipiche del comparto goldmine possono rappresentare sia fonte di opportunità sia di volatilità extra rispetto al mercato azionario più largamente diversificato.
In definitiva, Barrick Gold Corp. si trova oggi in una fase cruciale: le possibilità di ulteriore crescita sembrano concrete se il prezzo dell’oro dovesse restare elevato, soprattutto dopo il boom di performance di quest’anno. Ma ogni investitore dovrà tenere d’occhio sviluppi regolatori, geopolitici e le possibili sorprese strategiche, continuando a monitorare da vicino il prezzo del titolo e le prossime mosse del management.
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